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RP studio Francesco Calzolari Marco Filippucci Andrea Fiorini architetti associati

via del sostegno7/A, 40131 bologna, info@rpstudio.eu, tel.0516347240, fax.0510475573

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Coop Reno Headquarters

Concorso ad inviti per la progettazione dei nuovi headquarters

gruppo di progettazione:
RP studio archietti associati capogruppo
Marco Pieri architetto (FC)
Rinaldi Ingegneria (BO)
collaboratori:
arch. Valentina Forlani
arch. Laura Debortoli

L'idea progettuale cerca di dare una risposta convincente alle richieste del bando di gara, sia esplicite sia latenti, nella complessità degli elementi messi in campo su una superficie molto vasta,e di grande interesse in un comparto industriale/artigianale nel quale emerge prepotentemente l'outlet di Castelguelfo come elemento commerciale a grandissima attrazione di pubblico.
Il lotto si percepisce come una grande discontinuità verde all'interno del comparto di Poggio Piccolo. L'asse di via della Concia, che dall'outlet conduce in linea retta al lotto, suggerisce un asse di lettura che da subito è stato letto come l'unico collegamento verde che attraversa le urbanizzazioni e interpretato elemento di rottura nel panorama su via Poggio.
La necessità di avere molte funzioni tra loro differenti ed in alcuni casi poco compatibili o estranee ha suggerito che proprio questo asse, che ci piace pensare verde e attraversabile dalla vista, possa essere il trait d'union e l'elemento generatore dello schema planimetrico del lotto.
Quindi un asse su cui si appoggiano i volumi funzionalmente autonomi percorribile a piedi o con mezzi di soccorso, in generale verde, piantumato e ricco di specie che collega idealmente via Fornace con le urbanizzazioni di via Poggio; un'ideale prosecuzione di via della Concia, in cui l'asfalto lascia il posto ad una pavimentazione verde permeabile e dove le auto sono sostituite da piccoli mezzi elettrici per il movimento degli addetti tra le differenti funzioni ed i differenti corpi di fabbrica. In testa a questo elemento distributivo poniamo il varco di accesso e di scambio tra interno ed esterno lotto.
L'unione dei volumi e dei livelli legati a quote diverse genera un unico corpo di fabbrica affacciato sul viale interno: il paesaggio interno non solo come luogo di passaggio, ma che diventa luogo di sosta e scambio.
L'edificio diventa così un unico paesaggio vario e complesso, con una pelle condivisa ad avvolgerlo. E' un edificio che vuole assumere in sé significati diversi. Diventa porta di accesso all'asse distributivo del lotto, è sfondo della piazza coperta in esso contenuta, è una centro ricco di occasioni di incontro e attività, stimolati dagli scorci visuali e all'intreccio di funzioni che contiene.
L'edificio vuole diventare ricco di occasioni e al tempo stesso malleabile nei suoi usi, riflettendo così il carattere di complessità che rende attraenti i centri delle nostre città. Così come i nuclei storici da cui prende esempio, il Centro Direzionale è composto nelle sue forme e nella distribuzione delle funzioni come se fosse un "corpo" di vivo. Lo scopo è quello di diventare un generatore di elementi di evoluzione e di scambio: un insieme di luoghi e relazioni a scala umana.
L'argomento "IDENTITA'" è stato affrontato sotto due aspetti. Il primo quello della "faccia" dell'edificio verso l'esterno, il secondo quello della "faccia" dell'edificio verso l'interno.
Il primo tema non può prescindere dal fare qualche considerazione rispetto il luogo di collocazione ed il relativo intorno come già nel bando è stato sottolineato.
Sicuramente si tratta di una zona industriale/artigianale molto dinamica grazie alla vicinanza con l'ingresso all'A14, ma ancora di più grazie all'enorme afflusso di persone dovute alla presenza dell'outlet. Per quanto riguarda l'aspetto urbanistico e di arredo urbano presenta pur sempre i caratteri di una zona industriale, con uno schema abbastanza regolare di successione di lotti su strade ortogonali fra loro. Come precedentemente illustrato, l'area verde e la casa colonica sul fondo della proprietà generano una discontinuità nella tessitura dominante di piazzali asfaltati e ampie strade con parcheggi funzionali e necessari alla movimentazione di mezzi industriali.
E vero inoltre che dal lotto non ci sono particolari punti di interesse su cui focalizzare le vedute all'interno. Da qui le due strade su cui concentrare il progetto dell'immagine del Centro.
Esternamente il fronte su via Fornace è il mezzo su cui inserire la comunicazione identitaria dell'azienda. La volumetria è volutamente articolata in contrasto con la banale estetica funzionale dei capannoni industriali, rispondendo con l'inserimento di un forte e riconoscibile “gap” formale alle diverse funzionalità legate all'uso terziario del Centro.
Gli aggetti volumetrici creano occasioni di protezione degli elementi vetrati rispetto all'orientamento nord sud del lotto. Inoltre la facciata si attesta al limite della strada per ottenere una continuità di cortina più vicina al concetto di facciata urbana piuttosto che di lottizzazione artigianale caratterizzata da edifici compatti dietro grandi piazzali ad uso parcheggio o deposito.
La pelle non deve avere filtri per comunicare con i passanti, deve affacciare direttamente sulla strada.
La trasparenza, i colori - in parte concettuali e giocosi ed in parte neutri - e l'ampio vuoto interno sono creati nell'ottica di ottenere un edificio che dia una sensazione di leggerezza. Un luogo entro il quale sia interessante entrare e dove godere all'interno di una qualità di luce e aria come se si fosse all'esterno. Anche per la scelta dei materiali di finitura e di costruzione dell'edificio la logica sarà quella della sincerità, quindi si sono scelti materiali “veri”, impiegati nello stato in cui sono prodotti e lasciarli a vista il più possibile, orientando quindi la scelta prevalentemente verso la bioedilizia, il legno, l'acciaio, il vetro.
Lo spazio interno sarà inoltre elemento fortemente integrato attraverso i devices personali degli ospiti che comunicheranno con i sistemi presenti nel Centro Direzionale. I social media saranno uno dei veicoli di tale comunicazione, per questo anche i dettagli saranno curati e pensati nella loro duplice veste funzionale e strategica per la comunicazione.

RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini — Coop Reno Headquarters

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